Vaccaro
Credere altrimenti
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Lungo tutta la storia umana, innumerevoli uomini e donne si sono gettati anima e corpo in credenze contingenti e del tutto laiche, lottando, anche a costo della propria vita, per le idee in cui credevano. Hanno così dimostrato che si può non solo «credere» al di fuori di qualsiasi fede, ma farlo anche «altrimenti», al di fuori di qualsiasi eteronomia.
Cosa significa credere fortemente in qualcosa? Alcune credenze, come la fede, sono dogmatiche e inconfutabili, altre, come le superstizioni, sono irrazionali e altrettanto inconfutabili. Gli autori dei saggi qui raccolti lanciano una sfida e ribaltano la prospettiva: è possibile credere altrimenti? È possibile intravedere forme di credenza che oltrepassino la fede e la superstizione, come se si potesse individuare una base oggettiva a partire dalla quale fondarne la validità? Se da un lato la storia fornisce innumerevoli esempi di credenze non classificabili come religiose o irrazionali, dall'altro diventa legittimo chiedersi che tipo di statuto queste credenze possiedano. La risposta è rintracciabile in un particolare ethos politico che, lungi dal porsi come imperativo morale e normativo valido in assoluto, si presenta come convincimento singolare, ossia individuale e collettivo insieme. Credere senza fede è dunque non solo possibile ma intrinseco alla condizione umana.