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Camus

Mi rivolto dunque siamo

copertina

Cartaceo 13,30 €
Ogni volta che nel mondo un uomo viene incatenato, anche noi lo siamo insieme a lui. La libertà ci deve essere per tutti o non c'è per nessuno. È l'unica forma di democrazia per cui valga la pena di sacrificarsi.

A cura di Vittorio Giacopini

In quest'era di acquiescenza mansueta gli scritti politici di Camus sono un breviario (laico) indispensabile per chi non intende piegarsi al presente e cerca – negli altri e dentro di sé, dove gli capita – le ragioni di una rivolta necessaria, i «no» che bisogna inventarsi. Anche dopo il mesto congedo dal grande sogno di una Rivoluzione salvifica, Camus non vuole rassegnarsi a lasciar cadere – schiantato dai vincoli della Storia o dalla noia – l'istinto di una ribellione fantasiosa. I suoi testi politici libertari sono ancora un modello limpidissimo persino in un mondo tramortito dal conformismo. Nemico di ogni ideologia, allergico a tutte le religioni, programmaticamente inclassificabile, Camus parla al singolo sapendo che ogni forma di azione collettiva va ripensata. E lo esorta a non arrendersi all'individualismo. Mi rivolto, dunque siamo, per l'appunto.

Indice e prefazione - leggi

Vittorio Giacopini (Roma, 1961) lavora come giornalista e conduttore radiofonico. Collaboratore de «Gli Asini », ha scritto saggi e romanzi, i più recenti dei quali sono: Re in fuga (Mondadori, 2008), L'arte dell'inganno (Fandango, 2011), Nello specchio di Cagliostro (il Saggiatore, 2013), La mappa (il Saggiatore, 2015), Roma (il Saggiatore, 2017). Con elèuthera ha inoltre pubblicato Una guerra di carta (2000), No-global tra rivolta e retorica (2002), Non ho bisogno di stare tranquillo (2022 n.e.).