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Fant, Milani

Pedagogia hacker

copertina

PROSSIMA USCITA
Questo non è l'ennesimo manuale per "usare bene" le tecnologie digitali, ma un concentrato di attività alla portata di tutti che si pone l'obiettivo di migliorare la nostra relazione con i dispositivi digitali nella vita di tutti i giorni.

Le tecnologie digitali dicono molto di noi, del nostro modo di relazionarci con il mondo circostante, con gli esseri simili a noi e con quelli molto diversi. È infatti nella relazione con l'Altro che scopriamo davvero chi siamo. Ed è quello che si propone di fare la pedagogia hacker, che rifacendosi a concetti quali l'apprendimento come piacere e la ricerca come frutto dell'esperienza personale, e combinandoli con strumenti quali la sociometria e lo psicodramma, ci invita a essere curiosi e ad appassionarci alla tecnologia problematizzando la realtà che la circonda. Lungi dall'essere una disciplina per pochi eletti, è un approccio che richiede – come ogni gioco appassionato – impegno, attenzione e soprattutto la voglia di uscire dalla propria zona di comfort e mettere in discussione le proprie credenze. Ma per farlo, bisogna non solo disimparare quello che diamo per scontato, e cioè che la tecnica sia un mero supporto neutro per  i nostri contenuti, ma anche convincerci che è possibile decostruire le relazioni tecniche per riappropriarcene in un senso "conviviale", cioè volto a un benessere collettivo che includa gli stessi dispositivi digitali. Ed è proprio qui che la pedagogia hacker può dare il suo contributo più prezioso, grazie a un metodo innovativo che mette in relazione la tecnologia con i corpi, l'arte e il gioco, permettendoci così – in modo partecipato e creativo – di ampliare la nostra consapevolezza e i nostri margini di libertà.