Doglio
Carlo Doglio
Carlo Doglio (Cesena 1914 - Bologna 1995), personalità poliedrica e di vasti interessi culturali, fu amico di noti intellettuali come Elio Vittorini, Aldo Capitini, Giancarlo De Carlo e Franco Fortini. Dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1936, prende parte alla resistenza antifascista. Nel dopoguerra, ispirato dai lavori di Kropotkin, Geddes e Mumford, i suoi interessi si spostano verso l’urbanistica, e dopo aver lavorato a Ivrea per Olivetti, si trasferisce in Inghilterra dove tra l’altro collabora con la BBC e la RAI. Rientrato in Italia, trascorre alcuni anni in Sicilia chiamato da Danilo Dolci per poi intraprendere la carriera di docente universitario, prima a Palermo, Napoli, Venezia e infine a Bologna, dove nei primi anni Settanta ottiene la cattedra di Pianificazione e organizzazione territoriale. All’insegnamento affianca l’attività di urbanista, redigendo alcuni piani regolatori come quello di Cefalù. Tra i suoi scritti principali Dal paesaggio al territorio (1968), La fionda sicula (1972), con Leonardo Urbani, e La città giardino. Crisi dell’utopia, città e urbanistica di fronte alla rivoluzione industriale (1985). Per elèuthera è uscita la raccolta di scritti Il piano aperto (2021).