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Zanaz

Sfida laica all'Islam

copertina

la religione contro la vita

Cartaceo 12,35 €

"Nella moschea, i testi religiosi sono sacri. Ma qualunque sia la loro sacralità, essi diventano idee nel momento in cui si avventurano al di fuori del loro terreno di legittimità. E com'è ovvio, la critica radicale deve applicarsi a tutte le idee. In quanto individuo, in una democrazia il credente merita tutto il rispetto. Ma la libertà d'opinione implica che gli apparati ideologici che fungono da riferimento a quella credenza possano e debbano essere sottomessi alla ragion critica.

vincitore del premio "ni dieu ni maî
tre"


Il musulmano non ha una patria reale nel mondo contemporaneo: è incastrato tra un non più e un non ancora. Ed è in questa assenza che si dispiega tutta la sua rabbia e frustrazione. La pensa così Zanaz – laico rigoroso in un contesto culturale che non concepisce la laicità – in questa critica a tutto tondo dell'islam e della sua pretesa di islamizzare l'esistenza dei popoli musulmani tanto nella sfera pubblica quanto in quella privata. Un'invadenza religiosa verso la quale la cultura laica occidentale gli appare troppo arrendevole e compiacente, forse perché teme di essere tacciata di razzismo e di neocolonialismo. Ma una critica serrata anche nei confronti della terza religione monoteista, per rivendicare la separazione tra Ragione e Rivelazione, è l'unica strada che può portare le società musulmane a uscire dal vicolo cieco in cui le ha condotte il totalitarismo religioso.


Zanaz parla con grande chiarezza di fascismo verde. L'espressione è pesante, ma è stata accuratamente soppesata. Nessuna cialtroneria, nessuna provocazione, nessuna sfida, nessuna fanfaronata in questo libro; niente insulti né disprezzo del Profeta; niente ingiurie, insolenze o sarcasmi; nessuna inutile incitazione all'odio, ma un lavoro da filosofo, come facevano i pensatori illuministi in un secolo in cui bisognava far avanzare le idee di libertà, uguaglianza, fratellanza, solidarietà, equità, giustizia: una battaglia che permane crudamente attuale
Michel Onfray