Mercier Vega
Louis Mercier Vega
Louis Mercier Vega, alias...
Quando una carta d'identità cilena, emessa il 1° ottobre 1940, certifica l'esistenza di Louis Mercier Vega, l'uomo che la riceve ha 26 anni e non si chiama così. Ma cambiare identità per lui non è un problema. Come diceva spesso, per tutta la sua vita era stato «una federazione di pseudonimi». Nato in Belgio il 6 maggio 1914 con il nome di Charles Cortvrint, abbandona presto questa identità quando, renitente alla leva, ripara a Parigi. Qui, con il nome di Charles Ridel, si guadagna il pane come facchino, pellettiere, ambulante, sguattero e infine correttore di bozze. Aderisce all'Union Anarchiste e partecipa in prima linea alle dure lotte sindacali di quel periodo. Quando il 19 luglio 1936 scoppia la rivoluzione in Spagna, accorre come volontario combattendo nel Gruppo internazionale della Colonna Durruti. Ma non appena le milizie vengono militarizzate e gli anarchici entrano nel governo repubblicano lascia la Spagna e torna in Francia. Nel 1940, sempre con documenti falsi, parte alla volta del Sud America. Ma poco dopo sente forte la necessità di tornare in Europa per partecipare alla lotta antifascista e nonostante il suo radicato antimilitarismo decide di collaborare con le Forces Libres gaulliste, dapprima nei servizi d'ordinanza e poi alla radio con sede in Libano. Nel dicembre 1945 rientra in Francia iniziando a lavorare come giornalista, poi (di nuovo in Sud America per un decennio) assume la direzione di un centro di ricerche politico-sociali cui collaborano intellettuali del calibro di Ignazio Silone e Arthur Koestler. Contemporaneamente collabora in modo assiduo (sotto vari pseudonimi) con la stampa anarchica internazionale. Il 20 novembre 1977, a 63 anni, Louis Mercier Vega, ancora nel pieno dell'attività, si uccide con un colpo di pistola lucido e premeditato: lascia il suo corpo alla scienza e invia in anticipo il suo necrologio a «Le Monde» per avvisare amici e compagni.