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Pelletier

Clima, capitalismo verde e catastrofismo

copertina

Cartaceo 17,10 € E-book 8,99 €

Dietro una questione complessa come il cambiamento climatico non ci sono solo dati scientifici ed esperti competenti, ma c'è anche una gigantesca operazione ideologica e politica, condotta da una pluralità di soggetti, che manipola quei dati e quegli esperti in funzione dei propri interessi. Un'operazione costruita su una strategia della paura che ha trasformato l'ecocatastrofismo nell'altra faccia della medaglia del negazionismo climatico.

Da alcuni decenni il «riscaldamento globale» ci viene presentato non solo come un dato di fatto, ma anche come una questione di vita o di morte. Ed è proprio questo timore di un collasso prossimo venturo che sembra mettere d'accordo i tanti sostenitori dell'origine antropica del cambiamento climatico, nonostante le profonde differenze che ci sono tra loro. Ma qual è l'effettiva evoluzione del clima? Quale la vera posta in gioco in ambito scientifico, geopolitico ed economico? Attento a non separare il sapere scientifico da una realtà sociale dominata da diseguaglianze, rivalità imperialiste e aspre competizioni fra il business degli idrocarburi e quello del nucleare, Pelletier smonta gli ingranaggi della macchina ideologica che sta dietro a quella che appare sempre più come una credenza religiosa: la collassologia. Se è vero che alcuni fenomeni sono inediti o inattesi nella forma attuale, il metodo per analizzarli rimane comunque lo stesso: attenersi alle osservazioni e diffidare delle narrazioni sensazionalistiche. Riscopriamo così che la scienza, e dunque anche l'ecologia e la climatologia, talvolta «non sanno», e magari sbagliano. Ma di certo non ammettono scorciatoie, soprattutto quando queste si discostano dal pensiero critico.