Pissarro
Lettere al figlio su arte e anarchia
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"Ma di idee, mio caro, sono piene le tue silografie: sono idee tue, di un anarchico che ama la natura e che serba il grande ideale per un tempo migliore quando l'uomo, avendo un altro modo di vivere, avrà un'altra maniera di comprendere il bello." - Camille Pissarro al figlio Lucien
Camille Pissarro, uno dei maggiori esponenti dell'impressionismo e del neoimpressionismo francese, ebbe negli ultimi vent'anni della sua vita (1883-1903) una fitta corrispondenza con il figlio Lucien. Questo straordinario epistolario, che nulla concede alla mitizzazione postuma di quell'epoca, ci porta nel cuore della scena artistica, culturale e politica della Belle Époque, una scena in pieno fermento che sta scardinando, nell'arte ma non solo, tutti i canoni consolidati. Quasi in presa diretta entriamo nelle vite quotidiane di personaggi dell'arte e della cultura come van Gogh e Toulouse-Lautrec, Manet e Renoir, Zola e Mirbeau, che ci vengono restituiti con le loro genialità d'artista e le loro debolezze umane. Ma anche con le loro passioni sociali, che in Pissarro si esprimono in una lucida visione anarchica che si riverbera in tutta la sua opera, così come in quella del figlio Lucien.