Yehya
Homo cyborg
![copertina copertina](images/copertine/426.jpg)
Cartaceo 14,25 €
Dopo la comparsa delle tecnologie digitali, l'illusione collettiva che chiamiamo realtà si è destabilizzata.
Un'ondata di esperienze virtuali ha stemperato le nostre certezze sul mondo materiale,
ammaliandoci con l'idea che ci sia un futuro oltre la carne,
che il corpo sia solo un ingombrante e maleodorante involucro di fluidi,
gas e viscere in graduale decomposizione
di cui possiamo e dobbiamo liberarci.
Un'ondata di esperienze virtuali ha stemperato le nostre certezze sul mondo materiale,
ammaliandoci con l'idea che ci sia un futuro oltre la carne,
che il corpo sia solo un ingombrante e maleodorante involucro di fluidi,
gas e viscere in graduale decomposizione
di cui possiamo e dobbiamo liberarci.
Siamo (o saremo) tutti cyborg? C'è già più scienza che fantascienza in questa domanda. Perché ormai la tecnocultura rimodella le coscienze, i corpi e la realtà stessa: manipola il DNA, produce comportamenti farmacologicamente indotti, impone la modella ginoide, esalta l'industria del culto fisico e della chirurgia plastica, fa pratica con l'eugenetica e la clonazione… Le tecnologie destinate a migliorare il corpo, o a fermarne il deterioramento, ci possono rendere in un futuro molto prossimo organismi cibernetici convinti di poter padroneggiare l'evoluzione e superare la nostra condizione mortale. Ma l'orizzonte postumano che si va delineando è solo l'ennesimo tentativo di creare un dio, non padre ma figlio delle nostre menti e della nostra tecnologia. Qui la posta in gioco siamo noi stessi, la nostra umanità, il nostro corpo. L'umanesimo di Yehya, né tecnofilo né tecnofobo, ci invita a osservare con allarmata attenzione questa liaison dangereuse tra corpo e tecnologia nel contesto del vorace pancapitalismo che segna la nostra epoca.
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