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KAFKA SOGNATORE RIBELLE

traduzione di Guido Lagomarsino

2007
136 pp.
€ 13,00
€ 12,35
EAN 9788889490303
 
l'opera
È possibile dire qualcosa di nuovo su Kafka? È la scommessa di questo libro, che ci guida nel labirinto kafkiano individuando un filo rosso che collega la rivolta contro il padre, la religione della libertà d'ispirazione ebraica eterodossa e la protesta, d'ispirazione libertaria, contro il potere micidiale degli apparati burocratici. Questo filo rosso è la passione antiautoritaria che attraversa tanto la vita quanto l'opera di Kafka e che conferisce a entrambe una coerenza straordinaria, nonostante la tragica incompiutezza dell'una e dell'altra. Chiaramente non si tratta di una coerenza teorica  – benché un'attenta biografia di Kafka evidenzi i suoi contatti con l'anarchismo praghese – ma  di una sensibilità, di un atteggiamento esistenziale che attraversa la sua opera narrativa in un movimento di crescente universalizzazione e astrazione del potere. Per parafrasare Walter Benjamin, le opere di Kafka passano in contropelo l'immagine troppo rassicurante del potere della Legge e dello Stato moderno. Ed è proprio questo desiderio di libertà, questa insubordinazione verso qualunque autorità, che ci fanno cogliere la dimensione sovversiva della sua opera, che pone Kafka tra i maggiori ispiratori dell'immaginario libertario del Novecento.

Indice: Introduzione: Catene di carta protocollo; I. «Non dimenticare Kropotkin!», Kafka e il socialismo libertario; II.  Tirannie: dall'autocrazia paterna agli apparati impersonali; III.  Il processo, da Mendel Beiliss, il paria ebreo, a Joseph K., la vittima universale; IV. La religione della libertà e la parabola Dinnanzi alla Legge; V.  Il Castello, dispotismo burocratico e servitù volontaria; VI.  Digressione aneddotica: Kafka era realista?; VII. Una situazione kafkiana