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LA FINE DEL SOGNO OCCIDENTALE
saggio sull'americanizzazione del mondo

traduzione di Eva Civolani e Carlo Milani

2010 - I edizione 2002
con una nuova postfazione dell'autore
200 pp.
€ 14,00
€ 13,30
EAN 9788889490785
 
l'opera

NUOVA EDIZIONE

"Abbiamo l'incredibile privilegio di assistere in diretta al crollo della nostra civiltà".

Globalizzazione è un termine entrato prepotentemente nel nostro linguaggio che ben esprime lo spirito dell'epoca. Ma in realtà questa sottomissione senza precedenti delle nostre vite al predominio del mercato rientra in un movimento per occidentalizzare e uniformare il mondo in atto da alcuni secoli. Con una lucida analisi delle illusioni e dei limiti della modernità, Latouche suggerisce alcuni modi per resistere a questo «nuovo ordine» (non solo economico) che stende la sua ombra sull'intero pianeta. E lo fa indicandoci le tante modalità informali con le quali gli esclusi del mondo, sempre più numerosi tanto al Nord quanto al Sud, riescono a sfuggire ai criteri e ai valori del pensiero unico. Resistenze che lasciano presagire come la morte dell'Occidente non sia necessariamente la fine del mondo

Per Latouche, la decrescita si ispira anche a Castoriadis e Bookchin:
"Ci sono due maestri tra le mie fonti d'ispirazione: Cornelius Castoriadis e André Gorz. Secondo loro il sistema capitalistico si autodistrugge. Nessuno ha il potere di resistere alle multinazionali. [...]  Nell'utopia della decrescita, utopia del tutto realizzabile, l'idea è che si dovrebbe essere tutti un po' contadini, produttori di derrate alimentari di base. È un'idea che riprendo in parte da Murray Bookchin".

Leggi l'intervista a Serge Latouche di Arturo Zilli 
materiali
Prefazione II ed. italiana - testo- 92 Kb