l'opera |
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Una riflessione a tutto campo che riafferma in maniera forte l’esigenza di un controllo locale e comunitario sull’acqua.
L’acqua è una risorsa primaria per l’esistenza umana, un bene comune che appartiene a tutti. Eppure, dalla crescente tendenza alla privatizzazione al dislocamento di milioni di persone per la costruzione di enormi dighe, l’acqua è sempre di più una merce controllata non dalle comunità locali ma da imperi finanziari e multinazionali. A partire da queste premesse, Ward analizza l’ineguale distribuzione idrica su scala mondiale, evidenziando come l’acqua per il consumo umano sia oltretutto sempre più scarsa, cara e inquinata. Eppure, lungo tutta la storia, le comunità locali hanno sviluppato modi d’uso che hanno assicurato una corretta distribuzione di una risorsa limitata e vitale: una lezione particolarmente attuale in un’epoca in cui il cambiamento climatico e l’emergenza idrica sono una realtà quotidiana per milioni di persone. |
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l'autore
[scheda autore] |
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Colin Ward (1924-2010) è stato architetto, giornalista, insegnante, ma soprattutto uno dei maggiori pensatori anarchici della seconda metà del XX secolo.
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dello stesso autore |
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DOPO L'AUTOMOBILE - per un nuovo modello di mobilità |
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ACQUA E COMUNITÀ - contro la privatizzazione di un bene comune | |
ANARCHIA COME ORGANIZZAZIONE - | |
ARCHITETTURA DEL DISSENSO - | |
L'EDUCAZIONE INCIDENTALE - | |
L’ANARCHIA, UN APPROCCIO ESSENZIALE - | |
LO SGUARDO ANARCHICO - | |
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