Pezzica
Le magnifiche ribelli 1917-1921
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“Kronštadt spezzò l'ultimo filo che mi legava ai bolscevichi. L'insensato macello che avevano commesso parlava contro di essi più eloquentemente di qualunque altra cosa. Quali che fossero le loro pretese in passato, ora i bolscevichi avevano dato prova di essere i più pericolosi nemici della Rivoluzione. Non potevo avere più niente a che fare con loro.” - Emma Goldman
Senza alcun dubbio, le donne sono state protagoniste cruciali degli eventi rivoluzionari che hanno scosso la Russia nel quinquennio 1917-1921. Ma al di là di questa partecipazione collettiva, spiccano nella turbolenta storia di quegli anni alcune figure femminili che con la rivoluzione nel cuore si sono gettate nella mischia, pronte a mettere in gioco la vita e gli affetti pur di realizzare quel dirompente ideale di emancipazione sociale che le animava. Ma questa esplosiva passione rivoluzionaria (talvolta in senso letterale) non ha mai offuscato la loro lucidità critica ed etica, che nell'immediatezza degli eventi ha reso loro evidente quello che tanta parte della sinistra mondiale riconoscerà solo molti decenni dopo, ovvero la tragica deriva autoritaria impressa alla rivoluzione dai bolscevichi. Ed è proprio attraverso le loro parole, affidate alle memorie scritte in esilio, alle rare carte processuali, agli appelli politici vanificati dal mito sovietico, che vengono ricostruite le storie di queste «magnifiche ribelli» – da Emma Goldman a Ida Mett, da Mollie Steimer a Marija Spiridonova, da Marusja Nikiforova a Fanja Baron – e della loro indomabile voglia di giustizia e libertà.