Piccolo galateo etico degli addii al tempo dell'amore liquido e degli sms
Sembra che la nostra società sia incapace di far durare i rapporti. In Europa l'«amore eterno» dura ormai meno di tre anni. Lasciare o essere lasciati dovrebbe dunque essere un fatto del tutto banale, e invece ancor oggi ci rende i protagonisti di un dramma che spesso non sappiamo come vivere. C'è una diffusa ignoranza dell'arte di congedarsi, ancora più evidente in un'epoca in cui gli addii vengono mediati da telefonini, e-mail, sms. E l'aspetto tragico della fine di un rapporto amoroso sta proprio nello scollamento tra gli amori concreti e la metafisica dell'amore eterno (e del matrimonio felice), proprio dell'ordine cattolico e hollywoodiano, che ancora ci spinge a cercare la donna o l'uomo della nostra vita. Per questo ogni «lasciamento» deve essere subito rimosso, deve essere veloce e crudele, spesso scatenando il «barbaro che è in noi»: per poter ricominciare e persuadere noi stessi e l'altro che questa invece è la volta buona… Indice e introduzione - leggi
Franco La Cecla antropologo, scrittore, filmaker e viaggiatore, oggi insegna Antropologia culturale alla NABA e allo IULM di Milano, dopo aver insegnato a Berkeley, Barcellona, Parigi, Venezia e Bologna.